Il prossimo 25 maggio entra in vigore la nuova normativa europea sulla privacy. Sulla scia della grande eco mediatica dell’uso “disinvolto” dei dati personali dei propri utenti (e non solo…) da parte dei grandi social network, ormai tutti hanno dimestichezza con questo termine anglosassone, e tutti (così sembra…) prestano maggiore attenzione alla questione del trattamento dei dati personali. Ma il problema riguarda anche gli impianti di sicurezza? Certamente sì, quantomeno per quelli che sono integrati da telecamere di sorveglianza. Anche le immagini delle persone, infatti, sono “dati personali”. Ma quale uso facciamo di questi dati? È un uso lecito o illecito? Quali aree possiamo sorvegliare e riprendere e quali no? per quanto tempo possiamo memorizzare le registrazioni? Fa differenza se le registrazioni sono conservate presso un nostro server oppure presso la società di Telesorveglianza? Dobbiamo premurarci in qualche modo per metterci al riparo da sanzioni che potrebbero essere anche considerevoli?
Tutta una serie di quesiti, affatto inutili, che impongono, anche in questo caso, un approccio professionale alla questione. Non ci si può permettere di gestire l’osservanza di queste norme attraverso quanto percepito per un semplice “passa parola” o una veloce lettura di qualche articolo on line (scritto da chi, poi?). Telesorveglianza, anche in questo caso, è il partner ideale non solo per la sicurezza, ma anche per la tranquillità di avere a disposizione il consulente in grado di suggerire gli adempimenti da soddisfare e i comportamenti corretti da tenere.
Non penserete mica di scegliere da un qualsiasi scaffale dell’outlet di turno una telecamerina da qualche decina di euro e poi, al primo servizio allarmista visto alla tv, cavarvela andando a chiedere alla malcapitata cassiera “che cosa devo fare per la privacy”? Forse sarete voi a dover spiegare alla cassiera che il 25 maggio 2018 entra in vigore una normativa europea che prevede multe salatissime.
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